Precedente Siria Successiva
S.Simeone
San Simeone fu un asceta cristiano che visse per 37 anni su una piccola piattaforma posta in cima ad una colonna, nella zona nord della Siria a pochi km da Aleppo. Diverse altre persone dopo di lui seguirono il suo esempio e vennero detti "stiliti".
Simeone nacque a Sis, in Cilicia, nei pressi di Antiochia sul confine turco, figlio di un pastore. Con la suddivisione dell'Impero romano nel 395, la Siria venne annessa all'Impero bizantino e il Cristianesimo si sviluppò velocemente. Cresciuto sotto l'influenza della madre Marta (anche lei santa),sviluppò un grande entusiasmo per il Cristianesimo e all'età di 13 anni, dopo la lettura delle Beatitudini, iniziò ad osservare un comportamento molto austero, entrando in un monastero prima del compimento del 16° anno d'età. Un giorno, uscito dal convento, iniziò un lungo digiuno in occasione della Quaresima; fu visitato dal priore del convento che gli portò acqua e pane. Diversi giorni più tardi venne scoperto in condizioni di incoscienza e con acqua e pane intatti. Quando fu portato in convento si scoprì che aveva legata alla vita una cintura fatta di fronde di palma, talmente stretta da procurargli una ferita. A quel punto gli fu chiesto di lasciare il convento. Egli si rinchiuse in una capanna per un periodo di tre anni dove passava l'intero periodo quaresimale senza mangiare. Dopo questo periodo, Simeone cercò un'eminenza rocciosa sui pendii di quello che ora è lo Sheik Barakat Mountain e decise di vivere in uno spazio che non superasse i 20 m di diametro. Una moltitudine di pellegrini iniziò ad accorrere per chiedergli un consiglio o una preghiera e questo disturbò molto Simeone in quanto non gli lasciava più tempo sufficiente per la preghiera. Ciò lo condusse ad adottare un modo nuovo di vivere.
Allo scopo di isolarsi dalla massa sempre crescente di pellegrini che venivano a trovarlo, Simeone creò una piccola piattaforma sulla sommità di un pilastro che trovò nelle vicinanze e su questa decise di vivere per il resto della sua vita. È stato affermato che, poiché pensò di non essere capace di scappare dal mondo in orizzontale, decise di fuggire in verticale. Quando il monaco più anziano , che viveva nel deserto, seppe che Simeone aveva scelto una forma nuova e strana di ascetismo, volle esaminarlo per capire se il suo atteggiamento era fondato sull'umiltà o sull'orgoglio. Decise così di chiedere a Simeone un gesto di obbedienza e quindi di scendere dal pilastro. Se avesse disubbidito lo avrebbero costretto con la forza, ma se si fosse sottoposto ad obbedienza lo avrebbero lasciato. Simeone rese obbedienza completa e sottomissione e pertanto gli fu consentito di rimanere sul suo pilastro. Questo primo pilastro era alto poco più di 4 metri, ma successivamente venne sostituito con altri, via via sempre più alti, fino a raggiungere una distanza da terra di oltre 15m. Alla cima del pilastro c'era una piattaforma circa 4m. Simeone non permetteva alle donne di avvicinarsi al suo pilastro, neanche a sua madre, dicendo loro "se saremo degni, ci vedremo nella vita a venire" e Marta accettò il desiderio del figlio rimanendo vicina a Simeone ed abbracciò anche lei una vita monastica di silenzio e preghiera. Quando la madre morì, Simeone chiese che i suoi resti fossero portati a lui. Egli diede un riverente addio alle spoglie della madre, e, secondo le cronache, un sorriso apparve sul suo volto.
Dopo 37 anni trascorsi sul pilastro, Simeone morì il 2 settembre 459. Egli ispirò molti seguaci e per oltre cento anni molti altri asceti ne imitarono lo stile di vita decidendo di vivere come lui su di una colonna.
Le rovine dell'enorme edificio costruito in suo onore sono ancora visibili. Esse si trovano a circa 30 km a nord-ovest di Aleppo e consistono in una basilica a forma di croce con annesso un chiostro ottagonale. Al centro del chiostro è situata la base della colonna su cui Simeone visse per 37 anni.
Preziosa vasca battesimale.



Inizio pagina