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Damasco, Via retta
La via recta, il decumano massimo dei Romani, fu realizzata ampliando una vecchia via preesistente, che aggirava con leggere deviazioni gli ostacoli e le case, per cui non è perfettamente diritta tanto da permettere ad un acuto turista, lo scrittore, Mark Twain, di osservare come "la strada chiamata retta è più dritta di un cavatappi, ma non come una freccia!".
E' in una casa di questa via che Paolo rimase per tre giorni e per tre notti senza bere e senza mangiare dopo essere stato "folgorato sulla via di Damasco".
La strada ai giorni nostri è molto più stretta della antica via recta, che in larghezza misurava 26 metri. Lungo la via si aprono innumerevoli negozi, tra cui spiccano i negozi di oggetti di ottone e mosaici in legno.
Lungo la via recta si trovano alcune antiche colonne e un arco a tre fornici che forse faceva parte del tetrapylon. L'arco, che è stato portato alla luce e restaurato nel 1947, rappresentava la porta orientale della città e si trovava probabilmente all'intersezione del decumano massimo col cardo maximus .
Ci aggiriamo nell'elegante quartiere cristiano di Damasco dove si trovano raffinati ristoranti allestiti in antiche case damascene e dove cupole simili a moschee sono sormontate da croci.



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