Precedente Alvernia Successiva
Chateau Anjony
Il Castello di Anjony fu costruito nel 1439 da Louis d'Anjony per ordine del re Carlo VII affinchè la sua autorità fosse riconosciuta nella regione. Louis d'Anjony aveva combattuto a fianco di Giovanna d'Arco nella guerra dei Cent'anni.
Il castello è costruito su un promontorio roccioso che domina la vallata nei pressi di Tournemire. Arrivando, la cosa che stupisce subito è la sua altezza di 40 metri rispetto alla sua larghezza molto ridotta.
L'architettura è molto semplice: un corpo rettangolare centrale a 3 piani e ad ogni angolo una torre. Una è occupata dall'unica scala del castello. Le altre da camere, da una cappella e da una biblioteca che si trova al 3° piano.
Gli interni sono veramente molto belli, sia per lo stato di conservazione, sia per il valore intrinseco degli oggetti ivi contenuti e degli affreschi. Una visita guidata (parlante francese) vi condurrà alla scoperta dell'intero castello, che vi consigliamo di non perdere.
Dal camminatoio posto in cima al castello è possibile posare lo sguardo sul panorama circostante fatto di piccole casette coi loro tetti scoscesi.
Due delle quattro torri viste da vicino.
Ed ecco gli interni: il primo piano ospita la "camera bassa". Qui i servitori e gli scudieri dormivano. Il camino aveva due funzioni: sia per scaldare che per sorvegliare (grazie ad apposite feritoie nascoste). Sopra il camino il blasone della famiglia Anjony ed il motto in latino Fides hic et semper (la fede qui e sempre).

Annessa a questa stanza, posizionata all'interno della torre, si trova la cappella, completamente affrescata sulla volta: si trovano diverse apparizioni di Gesù dopo la Resurrezione.
In una piccola nicchia c'è una statua di legno che raffigura una Vergine Nera del XVI secolo: Nostra Signora d'Anjony seduta "in maestà" (ovvero, mentre presenta il bambino con il volto rivolto verso il mondo).

Il secondo piano del castello ospita la cosiddetta sala dei Prodi. I muri sono totalmente ricoperti da affreschi (databili 1560-1580), che rappresentano la leggenda dei "Nove Prodi", tema molto popolare nel Medioevo. I Prodi, che avevano tre virtù: fede, coraggio e lealtà, fungevano da modello ai cavalieri. Sono rappresentati 3 Prodi ebrei (Giosuè che condusse gli ebrei nella Terra Promessa, Giuda Maccabeo e Davide che uccise Golia), 3 Prodi cristiani (Re Artù della Tavola Rotonda, Carlomagno e Goffredo di Buglione che liberò Gerusalemme dai Saraceni) e 3 Prodi pagani (Ettore di Troia, Alessandro il Grande e Cesare, il cui affresco però è stato abbattuto a causa dell'apertura di una finestra nel XVIII secolo). I tre gruppi di prodi stanno a simboleggiare le tre culture della nostra civiltà.
Nella foto, sulla parete di destra, a cavallo, si vede Re Artù.



Inizio pagina