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Birmingham

Vulcan Park and Museum
La statua dedicata al dio Vulcano, che domina la città di Birmingham, dicono sia la più grande statua di ferro al mondo. Indubbiamente è il simbolo (non ufficiale) della città.
Eretta in cima alla Red Mountain, possiede un balcone osservatorio che offre una panoramica totale sulla città
La scelta del dio mitologico Vulcano (colui che forgiava le armi degli dei), è riconducibile al ruolo che questa città ebbe nella prima parte del 20° secolo in ambito industriale-metallurgico.
La statua venne creata nel 1904 per il World's Fair in St.Louis e vinse il primo premio.
Il museo che si trova alla base narra le vicende storiche di questa regione.
Birmingham ospita un importante e bellissimo museo sui Diritti Civili.
Il museo, non fotografibile al suo interno, mostra in modo molto diretto, con utilizzo di scenografie, riproduzioni reali e video, scene di vita della popolazione nera e bianca e della loro travagliata convivenza nell'Alabama dalla fine '800, fino ai giorni nostri.
L'ingresso del museo.
Contiene una serie di gallerie che raccontano in modo molto toccante la vita di tutti i giorni degli afro-americani, delle sofferenze e delle discriminazioni a cui erano sottoposti, comparati con le agevoli vite e i privilegi dei bianchi, garantiti per legge.
Vengono illustrati l'origine e lo sviluppo del Movimento dei Diritti Civili, dal 1955 al 1963, gli anni della violenza e dei disordini, quando la città venne per questo soprannominata "Bombingham".
Largo spazio è dedicato alla figura di Martin Luther King, grande leader del movimento, che portò la comunità afro-americana alla autoconsapevolezza e all'ottenimento dei più elementari diritti civili, ad essa fino ad allora negati, come il diritto di voto.
La chiesa Battista di Birmingham che fu luogo di un terribile attentato, il 15 settembre 1963, quando persero la vita quattro bambine afroamericane.
L'attentato fu la risposta da parte dei segregazionisti, alla "marcia per il lavoro e la libertà" su Washington, avvenuta due settimane prima, dove circa 250.000 persone si radunarono. La folla poté assistere alla stretta di mano tra Kennedy e Martin Luther King e al celebre discorso "I have a dream" che divenne il discorso-simbolo della marcia ed uno dei più famosi della storia oratoria americana
I giardini di fronte al museo. Sono indicati, su cartelli riassuntivi, i percorsi delle principali manifestazioni avvenute ai tempi delle lotte per i diritti civili.
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